C'è del bello in Italia... Otto piccoli musei ad ingresso libero
Foto di apertura: Roma, Italia, Villa di Massenzio all'Appia Antica, Credits Vincenzo Collura, Maggio 2015
Piccoli rispetto al Palazzo delle Esposizioni o ai Musei Capitolini, ca va sans dire, ma anche solo un paio di opere conservate in uno dei musei minori di Roma farebbero impallidire fior di cittadine straniere e non. Questo per dire che l'iniziativa del Comune di Roma lascia ben sperare che l'arte torni ad essere libero patrimonio di tutti, non fosse solo perché educa al bello e coltiva i buoni sentimenti. Nei prossimi giorni, riceverete notizie dettagliate su alcuni dei singoli musei coinvolti nell'iniziativa. Intanto, lasciateci sognare l'apertura gratuita delle collezioni permanenti di tutti i musei di Roma...
https://www.museiincomuneroma.it/servizi/news/8_piccoli_musei_di_roma_ad_ingresso_gratuito
Sono solo alcune delle piccole realtà espositive di Roma ad ingresso gratuito, ma altre passioni e curiosità possono essere appagate continuando a percorrere gli itinerari più affascinanti della città. Come quello che dai viali di Villa Borghese conduce alle atmosfere di fine secolo della casa-studio dello scultore Pietro Canonica o quello che porta gli appassionati di storia tra i preziosi cimeli ottocenteschi custoditi nelle sale del Museo Napoleonico. Salendo infine al Gianicolo, teatro delle tormentate lotte della Repubblica Romana del 1849, si possono rivivere quelle tragiche giornate grazie alla narrazione immersiva del Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina.
Oltre alla peculiare specificità espressa da ciascuna collezione permanente, in alcuni di questi otto “piccoli musei” del Sistema Musei Civici di Roma si svolgono anche mostre temporanee, spesso strettamente collegate ai temi che contraddistinguono il sito.
Non è sede di esposizioni invece la Villa di Massenzio, tra il II e il III miglio dell’Appia Antica, ma è stata la residenza dell’imperatore Massenzio, di certo uno dei più straordinari complessi archeologici del suburbio romano che comprende tra l’altro il circo, ben conservato in tutte le sue componenti architettoniche, e il mausoleo dinastico di Massenzio, noto anche come “Tomba di Romolo” dal nome del giovane figlio dell’imperatore che qui fu presumibilmente sepolto.
Tornando verso il centro della città, a Porta San Sebastiano, la visita al Museo delle Mura, ospitato all’interno della Porta Appia, offre l’opportunità di conoscere, con l’ausilio di plastici e pannelli didattici, le trasformazioni che le Mura Aureliane hanno subito attraverso i secoli, ma anche le vicende storiche e i personaggi che si sono succeduti in questi spazi. Estremamente suggestivo è il percorso all’interno del camminamento di ronda e delle torri che si innalzano ogni 30 metri.
Proseguendo nella scoperta degli otto piccoli tesori museali, l’ingresso in una nuova dimensione è quanto promette un sito affascinante posto sulla sommità del Gianicolo, che ha in Porta S. Pancrazio la sua virtuale porta del tempo: il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina. Inoltrandosi nelle sue sale, con l’ausilio di tecnologie multimediali coinvolgenti, è possibile ascoltare alcuni dei protagonisti della straordinaria stagione rivoluzionaria del biennio 1848-49, riviverne da testimoni oculari l’atmosfera attraverso i racconti in viva voce di vicende, personaggi e ideali di quei tormentati anni di lotta.
Un’autentica nuova era invece quella esposta nel Museo di Casal de’ Pazzi, nato dal ritrovamento di una zanna d’elefante nel 1981 durante i lavori di urbanizzazione della zona di Rebibbia. Da qui un’indagine archeologica su un’area di oltre 1.200 mq ha portato alla luce il tratto di un antico alveo fluviale. Nel giacimento sono stati scoperti più di 2000 fossili animali, appartenenti a specie impensabili oggi nella campagna romana (l’elefante antico, l’uro, l’ippopotamo, il rinoceronte), ma anche un frammento di cranio e oltre 1.500 manufatti in selce che testimoniano la contemporanea presenza di uomini.
Si torna ad una splendida realtà infine con il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, dove in un prezioso ambiente architettonico cinquecentesco, situato tra Piazza Navona e Campo de’ Fiori, si è conservata intatta una straordinaria raccolta di sculture antiche formata tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 da Giovanni Barracco, barone calabrese di antica nobiltà. Attraverso 400 tra opere e frammenti ben scelti, di altissima qualità, il collezionista ci conduce in un percorso affascinante che tocca l’arte egizia, assira, cipriota, etrusca, greca e romana, fino a qualche esemplare di arte medievale."