La fortuna di Napoli sbarca a Torino: La Madonna di Raffaello

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Chi abita a Napoli ha molte fortune. A parte la pizza inimitabile e il panorama mozzafiato, ha il museo di Capodimonte, unico nel suo genere e tappa continua per chi ama l'arte o solo la vita. Succede, però, che il miracolo dell'arte allarghi la fortuna di essere napoletani a chi abita anche molto lontano, ad esempio a Torino.  Fino al 28 giugno alla Pinacoteca Agnelli sarà visitabile la Madonna del Divino Amore di Raffaello, in trasferta eccezionale dal Museo di Capodimonte. Sembra che, nel viaggio da Napoli a Torino, il dipinto che al museo di Capodimonte oggi viene attribuito a un talentuoso allievo di Raffaello, Giovan Francesco Penni, a Torino sia tornato sotto la paternità di Raffaello. Miracoli dell'arte, dicevamo...
 
 

https://pinacoteca-agnelli.it/visit/it/

Scheda dell'opera estratta dal sito del Museo di Capodimonte:
 
 

Collezione Farnese

Madonna del Divino Amore

 

Inventario: Q 146
Giovan Francesco Penni (da Raffaello)
(1488 - 1528)
Datazione: 1518 ca.
Dipinto
olio su tavola 140 x 109
131
Citata da Vasari come opera autografa di Raffaello e a questi attribuita sino alla meta' dell'Ottocento, la tavola e' oggi considerata un prodotto di bottega ascrivibile alla mano di Giovan Francesco Penni, discepolo e collaboratore dell'urbinate a Roma. In collezione Farnese (Museo di Capodimonte, sala 4) si conserva un disegno con soggetto identico, anch'esso concordemente assegnato a Penni, che funse certamente da modello per questo dipinto, com'e' attestato dalla quadrettatura e dalla traccia, lungo le linee di contorno, della punta metallica impiegata per il ricalco. E' plausibile che il pittore abbia elaborato la composizione attingendo a uno studio autografo di Raffaello, dal quale deriverebbe la struttura compatta e armoniosa del gruppo
 

Estratto dal sito della Pinacoteca: "La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli e la Soprintendenza speciale per il Polo Museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta sono lieti di presentare l’esposizione straordinaria per la prima volta a Torino del dipinto Madonna del Divino Amore di Raffaello.

Negli ultimi anni sono state realizzate importanti mostre dedicate a Raffaello, che hanno messo a fuoco i diversi momenti del percorso artistico del pittore. Dalla mostra della National Gallery del 2004-05 a quella su Raffaello giovane di Urbino (2009) alle recentissime esposizioni dedicate all’ultimo Raffaello al Museo del Prado (2012) e al Louvre (2013), si sono verificate numerose occasioni di studio, approfondimento e confronto.

Un’altra iniziativa importante – dichiara Fabrizio Vona, Soprintendente del Polo museale di Napoli - unisce nuovamente la Pinacoteca Agnelli e il Museo di Capodimonte in un comune programma di promozione del nostro prezioso patrimonio d’arte e di cultura, una collaborazione che ci auguriamo possa proseguire in futuro.

Il Museo di Capodimonte ha partecipato con i suoi dipinti a queste iniziative, realizzando importanti interventi di restauro e campagne di indagini che hanno contribuito significativamente alla comprensione del complesso e affascinante iter creativo di Raffaello ed in particolare della celeberrima Madonna del Divino Amore.
Si è venuto così a costituire un patrimonio di conoscenze sui processi di ideazione e sulla tecnica esecutiva del pittore, solo parzialmente resi noti nelle più ampie mostre monografiche.

La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l’occasione per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso l’utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di leggere – anche al grande pubblico – la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e pentimenti dell’artista durante la stesura dell’opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee, due proveniente dall’Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille."