La fortuna di Napoli sbarca a Torino: La Madonna di Raffaello
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Collezione Farnese |
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Madonna del Divino Amore |
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Estratto dal sito della Pinacoteca: "La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli e la Soprintendenza speciale per il Polo Museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta sono lieti di presentare l’esposizione straordinaria per la prima volta a Torino del dipinto Madonna del Divino Amore di Raffaello.
Negli ultimi anni sono state realizzate importanti mostre dedicate a Raffaello, che hanno messo a fuoco i diversi momenti del percorso artistico del pittore. Dalla mostra della National Gallery del 2004-05 a quella su Raffaello giovane di Urbino (2009) alle recentissime esposizioni dedicate all’ultimo Raffaello al Museo del Prado (2012) e al Louvre (2013), si sono verificate numerose occasioni di studio, approfondimento e confronto.
Un’altra iniziativa importante – dichiara Fabrizio Vona, Soprintendente del Polo museale di Napoli - unisce nuovamente la Pinacoteca Agnelli e il Museo di Capodimonte in un comune programma di promozione del nostro prezioso patrimonio d’arte e di cultura, una collaborazione che ci auguriamo possa proseguire in futuro.
Il Museo di Capodimonte ha partecipato con i suoi dipinti a queste iniziative, realizzando importanti interventi di restauro e campagne di indagini che hanno contribuito significativamente alla comprensione del complesso e affascinante iter creativo di Raffaello ed in particolare della celeberrima Madonna del Divino Amore.
Si è venuto così a costituire un patrimonio di conoscenze sui processi di ideazione e sulla tecnica esecutiva del pittore, solo parzialmente resi noti nelle più ampie mostre monografiche.
La mostra alla Pinacoteca Agnelli diventa l’occasione per presentare in maniera esauriente e significativa i risultati di questi studi e attraverso l’utilizzo di supporti digitali, che rendano fruibili le indagini riflettografiche e consentano di leggere – anche al grande pubblico – la struttura interna del dipinto e le numerose varianti e pentimenti dell’artista durante la stesura dell’opera, in serrato dialogo con i disegni e gli schizzi preparatori del maestro urbinate conservati nelle più prestigiose collezioni grafiche europee, due proveniente dall’Albertina di Vienna e uno dal museo delle Belle Arti di Lille."