Abruzzo da svenire: l'Abbazia di San Giovanni in Venere

Percorrendo la "costa dei Trabucchi "- dal nome delle tipiche macchine da pesca issate su palafitte - in provincia di Chieti, ci si imbatte in un bivio poco segnalato, che, se qualcuno ti ha consigliato di andarci (come è successo a noi), conduce dopo pochi chilometri ad una rocca. Si è costretti (per fortuna) a lasciare l'auto e dopo una breve passeggiata si giunge al cospetto di una piana: sulla destra lo sguardo si perde sulla costa fino a intravedere la Puglia; sulla sinistra si erge imponente e isolata l'Abbazia Benedettina di San Giovanni in Venere, risalente al XII secolo. Ottimamente conservata, basta girare intorno per avere dai particolari architettonici e scultorei la narrazione della sua storia.

Dalle ricche decorazioni dei portali che descrivono i misteri della fede cristiana all'incisione del motto benedettino "ora et labora". L'interno è sobrio, così come doveva essere la vita dei frati dediti solo al lavori e alla preghiera. Oggi vengono quassù a sposarsi... è cambiata la "destinazione d'uso" dell'imponente complesso architettonico! Se sarete fortunati, non ci sarà la folla di invitati allo "sposalizio", come si dice da queste parti, ma le voci e le atmosfere di un passato remoto di meditazione e di ascesi, che l'Abbazia conserva intatte.
 
 
Testo e foto di Angelo Misino. Per maggiori info: https://www.sangiovanninvenere.it/