Città eterna, eterni marmi: Pablo Atchugarry ai Mercati di Traiano

Noi c'eravamo, mentre il sole calava sui Fori Imperiali e baciava le pietre eterne. C'eravamo, quando il suono soave dei violini si è levato dalla terrazza accanto alla statua di bronzo verde, erta contro il tramonto. C'eravamo, alla mostra-evento di Pablo Atchugarry, inaugurata il 21 maggio e aperta fino al 7 febbraio 2016. E ammiravamo il marmo statuario di Carrara, il marmo rosa del Portogallo e i bronzi (neri, blu, semplicemente verdi) in una parabola stilistica inimitabile. Rimarete incantati dall'accostamento dei marmi "nuovi" e modernissimi di Atchugarry alle meraviglie romane dei Fori Imperiali. Vi sembrerà l'entrata, naturale e necessaria, in un tempio di un nuovo corpo sacro.
 
Foto: Italia, Roma, Mercati di Traiano, Vista del Foro, Credits Vincenzo Collura, Maggio 2015
 

Roma, Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, Via Quattro Novembre, 94

22 maggio – 7 febbraio 2015, Orari: ore 9.30-19.30 (aperto anche il lunedì)

https://www.fundacionpabloatchugarry.org/

https://www.mercatiditraiano.it/

Foto: Italia, Roma, Mercati di Traiano, Vista del Foro e in primo piano Pablo Atchugarry, Le Tre grazie, Marmo di Carrara, Credits Vincenzo Collura, Maggio 2015

 

Estratto dal sito dei Mercati di Traiano: "Una rassegna di quaranta opere, di cui dieci monumentali esposte all’aperto, scaturite nella quasi totalità da quel marmo di Carrara che ha fornito indispensabile alimento agli irripetibili capolavori della classicità e del Rinascimento custoditi nell’Urbe. Grazie all’abilità di Atchugarry si intende rinnovare l’antico e magico rapporto con lo statuario, evocando nelle composizioni delicatamente ascensionali del Maestro innegabili rimandi a una classicità che ci appartiene nell’intimo e nutre la sensibilità di chi ammira gli “eterni marmi”.
Ad ammirare le opere monumentali, che nella circostanza sono state collocate all’esterno, si comprende come quel percorso avviato più di duemila anni fa conosca qui la sua logica conclusione. Le opere dialogano tra di loro tracciando percorsi, senza sovrastare l’imponenza dello sfondo, si contestualizzano con esso in un unico concerto architettonico, così che la magia si perpetua. Marmi che ritrovano finalmente il loro spazio ottimale e l’immobilità del tempo, il concetto di equilibrio e di armonia non viene condizionato dalle dimensioni, dagli argomenti trattati o dalla sostanza su cui viene esercitata l’invenzione. Le opere alimentano l’eternità creativa del marmo che ne ha decretata quella gloria di cui ora, al Museo dei Fori Imperiali, riusciamo ad ammirare una nobile e godibile rappresentazione."

 

 

Lo scultore uruguayano Pablo Atchugarry a Carrara