Un mosaico per la storia. Mimmo Paladino all'Ara Pacis

Mimmo Paladino è affetto da una sindrome antichissima e misteriosa, quel titanismo meridionale che spesso viene tramandato di padre in figlio. Ebbene, la sua arte ne porta le tracce e noi le abbiamo viste chiaramente nelle sue opere esposte in giro per l'Italia. Ne è un magnifico esempio il monumentale mosaico (misura 7 metri per 8) intitolato Ara Pacis, che doveva segnare la fine della celebrazione dell'Anno Santo nel Giubileo del 2000 e che decora dal 2006 un lato dell'Ara Pacis, nella nuova struttura di vetro e acciaio progettata dall'architetto americano Richard Meier. Sembra salutare i Romani e i turisti che percorrono il Lungotevere, i primi il più delle volte di gran carriera, i secondi con la flemma tipica di chi è in vista di un tesoro. Il mosaico è stato composto dal mosaicista pugliese Costantino Aureliano Buccolieri su disegno dello stesso Paladino. L'opera tratta i temi del sacro e della classicità non secondo il gusto classico di età augustea, ma in modo icastico e primitivo, presentando i simboli della cristianità: l'agnello, la coppa, la mano, la corona di foglie, uccelli, graffiti e figure umane stilizzate secondo il gusto personalissimo del suo autore e con vaghi riferimenti ai meravigliosi mosaici di Ravenna. Dal punto di vista tecnico le tessere lapidee, su sfondo bianco, sono racchiuse in 20 triangoli in cui i colori dominanti sono l'oro, l'ocra, il verde smeraldo e il rosso, i disegni hanno contorni neri e le figure sono realizzate con paste vitree e smalti.  

In basso le firme dei due artisti: a sinistra: B. Buccolieri fecit; a destra: M. Paladino pinxit. Al centro la datazione: A. 2000.

In un intervista al quotidiano La Repubblica l'artista campano descrive il suo mosaico: "Sono tornato alle radici della cristianità  attraverso una simbologia aperta, laica, ma  più che il simbolo mi interessava il segno che si  intonasse con l' architettura di Richard Meier. E' con la  sintesi della sua opera che sono entrato in sintonia, non con il  classicismo augusteo dell' Ara Pacis. (omissis) Attraverso una  feritoia in alto, i raggi bagneranno la superficie del mosaico  che è di per sé plastica poiché le tessere  in pietra, non levigate, creano una vibrazione luminosa.  (omissis) Quando i vari pezzi del mosaico saranno composti sulla  parete, apparirà la logica sostanzialmente plastica dell'opera: modanata, come fosse un poliedro, attraverso piani sfalsati."


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https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/04/22/il-mio-mosaico-su-piani-sfalsati-bagno.html

Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) - Roma

Ingresso tutti i giorni h. 9.30-19.30

Biglietto intero € 10,50, ingresso gratuito per i residenti la prima domenica del mese n.b. escluse mostre temporanee